Compagni di banco

La mia compagna di banco preferita alle elementari era piccola e portava gli occhiali, la mamma le faceva sempre i codini ed aveva i capelli neri come il carbone.
Poi c’era il compagno di banco che proprio detestavo: gli sudavano sempre le mani, sputacchiava quando parlava ed era davvero appiccicoso.
Oppure c’era A. che era daltonico e dovevo sempre aiutarlo a riconoscere il marrone, il verde ecc.
D. che aveva sempre le Big Babol, V. che andava a pesca col padre quasi ogni fine settimana, S. che sapeva a memoria le sigle dei cartoni animati.
Ed anche se ai tempi avrei preferito stare seduta al solito banco accanto alla parete – dove grattuggiare la gomma per pulirla era davvero comodo!- con la mia compagna dai capelli corvino, col senno di poi ammetto che è stato bello imparare qualcosa su ogni compagno di classe.
Dunque sono sempre stata favorevole alla scelta delle maestre di mia figlia di cambiare ogni mese i posti in classe agli alunni per favorire i rapporti tra compagni senza fossilizzarsi troppo su un solo amichetto preferito.
E poi niente, inizia un nuovo mese, mia figlia non vede l’ora di scoprire accanto a chi dovrà sedere per l’ultimo periodo fino alla chiusura delle scuole e…
Sorpresa! Le maestre hanno assegnato a tutti dei nuovi compagni di banco tranne che alla Nanerottola e a M.
Non che lei abbia alcun problema con il bimbo in questione – almeno non quest’anno che ha smesso di infastidirla e picchiarla senza motivo.
Ma, sarà mica un caso di discriminazione? Magari perché sia lei che M. hanno il sostegno? Quindi non meritano di cambiare compagno do banco? Quindi devono passare il resto dei loro giorni come “quelli che non cambiano posto”? Quindi?

Bene, lei è delusa e se non se ne fosse uscita con la questione così per caso nemmeno ce lo avrebbe raccontato, tenendosi dentro ancora una volta un’emozione di troppo.
E noi genitori invece siamo davvero arrabbiati!
Allora oggi all’uscita da scuola ho colto l’occasione per farmi spiegare dalle maestre.
Conoscendole ho deciso di prendere l’argomento alla larga: “Insomma, Mary mi ha detto che avete scambiato i posti a tutta la classe ma a lei no…”.
La maestra di sostegno ha fatto una mezza smorfia “Si invece, abbiamo spostato anche lei, solo che è rimasta con lo stesso compagno!”.
Inutile dire che mi sono cadute le braccia.
E la scusa della maestra? “Non ce ne siamo accorte… e comunque perché Mary non ce lo ha detto a noi direttamente?”.
Giuro che riuscire a non maledirla ha richiesto tutta la mia pazienza.
Ora sono sicura che verrò trattenuta dalla maestra di Italiano che chissà quale altro pelo nell’uovo vuole venire a raccontarmi di aver trovato.

Ah, io più che banco cambierei maestre.

Compiti a casa

La Nanerottola frequenta la seconda elementare.
Oggi pomeriggio ha una festa di compleanno, quindi mentre ero a lavoro ho chiamato mio marito per ricordarle di fare i compiti per Lunedì in modo che poi abbia il resto del fine settimana libero.
Dopo cinque minuti la Nanerottola mi ha telefonato per dirmi “Se è possibile preferirei farli domani pomeriggio i compiti”.
L’importante è che li fa, e visto che domani pomeriggio non abbiamo impegni va benissimo.
Comunque, a parte i compiti del fine settimana, le sue maestre le danno i compiti a casa anche durante i giorni scolastici. Lei frequenta una scuola comunale con orario a tempo pieno, dunque dalle 8.30 alle 16.30.
Quando io frequentavo la stessa scuola con lo stesso orario, i compiti a casa durante la settimana erano proprio assolutamente vietati.
E continuo a credere che dovrebbe essere così,  punto.
Ora i compiti a casa sono ancora molto semplici e veloci da eseguire ma non trovo davvero giusto che un bambino dopo otto ore di scuola debba tornare a casa e far cosa? Altri compiti. Proprio non mo va giu.
Molte sue compagne di scuola della terza elementare hanno davvero tantissimi, troppi compiti da fare a casa.
Mettiamo che un bambino fa anche sport due volte a settimana fino alle 18. Mettiamo che quando tornano a casa dopo 10 ore tra scuola e sport sono stanchissimi.
Mettiamo che poi alcuni fanno catechismo.
Mettiamo la cena, la doccia, un film tutti insieme, una partita a Monopoly.
Io proprio i compiti a casa durante la settimana non li digerisco.
Proprio per niente.

Come viene organizzata la questione compiti a casa nelle scuole dei vostri figli, invece?